7° METANAUTO: Folon, artefice di meraviglia

Durante la manifestazione del 1998 il grande acquerellista e illustratore Folon raccontò la nascita delle sue campagne pubblicitarie, tra magia e sguardo al futuro.
Folon negli anni Novanta realizzò per Eni campagne pubblicitarie diventate simbolo di un’epoca, non semplici pubblicità, ma proposte “piene di avvenire”.
Cosi le descrisse ai presenti durante la 7° edizione di Metanauto:

“Cinque o sei anni fa mi è stato chiesto di parlare con il mio linguaggio di gas naturale, il metano. Ho subito chiesto cosa fosse il metano e mi è stato risposto che era impossibile farmelo vedere perché è nell’aria, non si vede, è qualcosa di molto misterioso.
Pensate: hanno chiesto a me che sono un artista molto visibile di visualizzare qualcosa che non si vede!
D’altra parte succede, quando si è artisti, che ti chiedano delle cose impossibili.
Con la macchina a metano è stata la stessa cosa, ho partecipato a un’importante riunione dove mi sono state dette delle parole: tranquillità, fedeltà, pulizia, ecologia, leggerezza. Poi, come al solito, ho cercato di fare qualcosa di impossibile: aprire la porta del mio atelier, prendere della carta e dare vita a dei sogni.
La parola tranquillità l’ho illustrata così: penso a una grande economia di mezzi e di risorse, tranquillità può anche essere un uomo che si riposa…
Quando si parla di gas le persone pensano di passeggiare su una bomba, perché hanno paura, non hanno capito, non sono state informate.
Poi c’è la parola fedeltà, che cosa significa fedeltà? Significa che ho ripreso questa fiammella blu che vedete lì sulle cravatte, che avete visto ovunque tenuta da una piccola mano, fedeltà vuol dire che ci si abituerà così tanto che esiste ed esisterà e noi non potremo più separarcene, non potremo più farne a meno.
E poi pulizia, naturalmente pulizia vuol dire che c’è inquinamento, che siamo circondati da cattivi odori, da terribili gas. Vediamo che cosa diventano oggi le nostre città, io ad esempio non vado più in Messico, né a Città del Messico, né ad Atene e neanche a Parigi se volete, perché veramente ci sono dei giorni in cui c’è un tale inquinamento da rimanere soffocati. Allora ho pensato di mettere in mezzo a tutto quel fumo una specie di oasi con qualcuno in mezzo, che sembra collocato in una specie di caverna di tranquillità e ho messo un uccello alla guida di una macchina a metano.
La fiammella blu è al posto del motore, la magia è il mio terreno di lavoro, il mio campo è la poesia… del resto in una città non è facile incontrare degli uccelli che guidano una macchina…
Non sono certo che mostrare un uccello che guida una macchina a metano farà acquistare la macchina, ma il problema non è per me vendere, il mio problema è meravigliare la gente, incantarla,essere diverso.
Non si tratta di fare la pubblicità che si vede dovunque, con le foto delle macchine che appaiono come mostri di velocità e di efficienza: noi vogliamo fare il contrario, la nostra è una proposta piena di avvenire,una proposta molto pura, ed è per questo che qui un uccello guida una macchina.
E infine la parola leggerezza, leggerezza perché un uomo vola, tutti abbiamo voglia di volare… ecco l’uomo blu di Folon vola, l’autista, quello che guida la macchina, vola.
La leggerezza vuol dire che in fondo è vero, il metano non pesa niente e non sarà una fonte di ingombro nell’autovettura…”


Link:
– Folon nella collezione d’arte di Eni



 

Categorie: News

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