La storia del metano

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L’utilizzo del metano quale “carburante” per i mezzi di trasporto (auto, camion, bus, treni) in Italia risale agli anni ’30 e ’40. Fino alla metà degli anni ’50 erano operative più di 1.300 stazioni di riiornimento, Sicilia compresa. Alla fine del ’40 circolavano 83.000 autocarri, di cui 1.300 a metano, mentre i veicoli erano 97.000 di cui 5.000 a metano.

All’epoca il metodo di rifornimento ai veicoli più diffuso era I’intercambio: ciò vale a dire che la bombola vuota veniva sostituita con una piena tutte le volte che l’automobilista si fermava per fare rifornimento. Con questo sistema si garantiva il servizio su tutto il territorio nazionale, anche nelle zone prive di pozzi e di metanodotti. Per valutare l’importanza della rete distributiva del metano autotrazione in quel periodo si deve considerare che fino alla metà degli anni ’50 erano in circolazione in Italia non più di 400 mila veicoli, dei quali circa il 3% era a metano. La società Agip pubbiicizzava nei propri punti di vendita e lungo le strade il metano come il carburante principale, poi venivano benzina e gasolio.

Negli anni ’60, I’avvento sul mercato della benzina a poco prezzo rese meno popolare l’utilizzo del metano. Gli impianti di distribuzione erano destinati a sparire. In 10 anni più del 90% dei distriburori cessava l’attività. Nella metà degli anni ’60 solo 95 impianti restarono operativi, per lo più situati nel Nord Italia.

1990_Autobus a metano in RomaniaPoi le cose sono cambiate. Le crisi petrolifere del ’73 e del ’78 hanno riportato l’interesse verso il metano. Alla fine degli anni ’70 erano in attività 217 distributori ed attri 100 sarebbero stati costruiti negli anni seguenti se lo sviluppo non fosse stato ostacolato da una politica fiscale del governo, ispirata dai concorrenti, preoccupati del rapido sviluppo di questo prodotto, che in pochi anni aveva raddoppiato i propri consumi e quasi triplicato le stazioni di rifornimento.

Conseguenza di quegli interventi ai danni del settore metano fu il mancato sviluppo della sua rete distributiva per l’elevato prezzo del prodotto rispetto agli altri carburanti liquidi (benzina, gasolio e gpl). Prezzo che, per la tassazione introdotta dal Governo, nel 1976 in una settimana era passato da 67 a 200 Lire/Mc (circa 1.455 lire/Mc, valore dell’anno 2000, o circa €1,02, valore dell’anno 2019. , pari a 1,436 €/Kg del 2019!).

Ci sono voluti quasi 20 anni per ristabilire gli equilibri di mercato con gli altri prodotti ed iniziare di nuovo a lavorare con programmi e prospettive concrete. All’inizio degli anni ’90 si è verificata una ripresa dello sviluppo del settore, grazie ad un migliore contesto economico, commerciale e politico che si è poi successivamente consolidato.

Continua ad oggi il progetto e la realizzazione di una rete distributiva del metano, non come prodotto marginale e transitorio, bensì come carburante pulito e soluzione pronta e consolidata per il futuro.


LA STORIA DEL METANO PER AUTOTRAZIONE NEL XX SECOLO, RACCONTATA PER IMMAGINI


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