Sustainable Tour 2019, ultima tappa a Ecomondo

Sustainable Tour 2019, ultima tappa a Ecomondo.
Federmetano tra i relatori del convegno organizzato da Vado e Torno Edizioni.

Durante la mattina del 6 novembre, all’interno della Fiera Ecomondo, si è svolto il convegno Sulla via del trasporto sostenibile. L’appuntamento riminese è stato l’ultima tappa del Sustainable Tour 2019, un viaggio per l’Italia – organizzato da Vado e Torno Edizioni – volto a raccontare le realtà, i progetti e a tratteggiare gli orizzonti delle aziende di autotrasporto.

Il settore del trasporto merci su strada sta vivendo un vero e proprio processo di trasformazione nell’ottica della sostenibilità. Trasformazione che richiede una pianificazione delle infrastrutture – materiali e immateriali – e che si traduce in una esigenza di maggiore connettività. Le dimensioni e l’efficienza della rete infrastrutturale sono determinanti per la competitività e l’attrattività di un territorio, pertanto strade, autostrade, porti e infrastrutture digitali devono essere affidabili, sicure ed economicamente sostenibili. Come si colloca il nostro Paese in questo scenario? Se ne è discusso nel panel “Infrastrutture materiali e digitali in Europa: quali prospettive?”, la prima delle tre sessioni previste nell’ambito del convegno.

Siamo un’economia di trasformazione che muove merci in uno scenario globale che muove sempre più merci. Dobbiamo riprendere una politica di investimenti che consenta di avere un sistema strutturale per gestire tale traffico. Occorre un sistema integrato, connesso e immateriale che faccia funzionare il meccanismo della comunicazione, necessario per il buon funzionamento del trasporto intermodale. Sistemi che permettano di ottimizzare i fattori di carico e dunque siano vantaggiosi per l’ambiente”, ha precisato Roberto Zucchetti, Università Bocconi Milano.

Parlando di trasporto pesante e attenzione all’ambiente la parola è passata al Presidente di Federmetano Licia Balboni, che ha ricordato come “in termini di ecologicità il gas naturale per autotrazione, in ogni sua declinazione (CNG, biometano, LNG e bioLNG) è senza dubbio la strada da percorrere per traguardare, nel minor tempo possibile una mobilità sostenibile. Una soluzione già pronta e utilizzabile, il cui ruolo dovrà diventare sempre più centrale anche nel prossimo futuro in un’ottica di neutralità tecnologica, accanto alle altre tecnologie e tenendo conto degli specifici contesti di applicazione. Nel caso del trasporto pesante l’LNG è di fatto l’unica soluzione percorribile per raggiungere gli obiettivi ambientali preposti. Il gas naturale liquefatto ha rivoluzionato il trasporto pesante e pubblico, settori che oggi possono contare, nel nostro Paese, su una rete infrastrutturale che dal 2014 al 2019 è passata da un punto vendita LNG a 61 Pv attivi e 42 in progetto. Non dimentichiamo poi che, dopo la rivoluzione guidata dall’LNG e grazie alle potenzialità del biometano,  assisteremo a nuova sfida chiamata bioLNG”.

Dello stesso avviso anche Silvia Migliorini, Direttore di Assogasliquidi, secondo cui “quello dell’LNG è un mercato in evoluzione. Il sud non ne è escluso se non per un problema di approvvigionamento, superabile con la presenza di small scale. Il gap infrastrutturale nel giro di pochi anni sarà superato. Bisogna poi guardare al trasporto marittimo perché è lì che gli small scale troveranno i numeri per stare in piedi, permettendo lo sviluppo di infrastrutture e superando  così il gap nord-sud”.

Del divario nord-sud ha parlato anche Rodolfo De Dominicis, Presidente Uirnet (piattaforma logistica nazionale digitale), per il quale “il Paese è diviso in due e il sud è indietro per infrastrutture e sostenibilità. Il trasporto merci in Italia è su gomma, l’autotrasporto è ineludibile, per questo non ci siamo arresi e ci impegniamo su due fronti, in primo luogo nella digitalizzazione della logistica, non tanto per l’infrastruttura quanto per l’organizzazione, poiché per ottimizzare il flusso logistico devono viaggiare dati in modo automatico. In secondo luogo nella rammendatura della rete logistica, ovvero costruzione di infrastrutture piccole affinché il nostro Paese sia efficiente e migliore per impatto ambientale”.