Federmetano partecipa alla consultazione Europea sulla revisione del Regolamento sulle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti nuovi

Nuovo appello alla neutralità tecnologica, al passaggio all’LCA e al riconoscimento del ruolo strategico dei carburanti rinnovabili

Pur condividendo le finalità dell’attività legislativa Europea, ossia abbattere le emissioni climalteranti e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, nella consultazione sulla revisione del Regolamento 2019/1242 sulle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti nuovi Federmetano ha colto l’occasione per ribadire al Legislatore Europeo la necessità di riconoscere soluzioni diversificate per i trasporti pesanti e consentire, accanto alle tecnologie cosiddette “a zero emissioni”, anche l’utilizzo di motorizzazioni endotermiche con carburanti alternativi e rinnovabili low-carbon, che permettano agli operatori dei trasporti – soprattutto se di lunga distanza – di rispettare l’ambiente garantendo un servizio efficiente a costi sostenibili.
Fondamentale anche il passaggio a un metodo di valutazione delle emissioni che tenga conto dell’impronta carbonica generata lungo tutto il ciclo di vita del veicolo, da cui possa emergere chiaramente il contributo che i combustibili rinnovabili – biometano in primis – stanno già dando e possono dare anche in futuro al contenimento delle emissioni. Nelle more di questo passaggio sarebbe opportuno inserire nella norma la definizione di un Carbon Correction Factor (CCF), analogamente a quanto avviene già da alcuni anni in Svizzera, che permetta di compensare una parte delle emissioni di CO2 di un veicolo in base alla percentuale di carburante rinnovabile e low-carbon in uso.

La posizione espressa da Federmetano, a cui è allegato un position paper congiunto delle associazioni NGVA Europe ed Eurogas, è consultabile qui.

 


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